La partenza è quasi immediata, l'attraversata della foresta di prugni risulta semplice con l'ausilio di Kainos che riesce a non smarrire la strada nonostante le foglie rosse la sommergano occultandola quasi completamente.

Dopo circa due giorni di viaggio, subito dopo l'ora di pranzo gli avventurieri si imbattono in una squadriglia di armigeri, stanno chiaramente dando la caccia a due donne malvestite  e una di esse ha fasciato a se un bambino nato da poco.

Il gruppo si frappone con forza tra gli armigeri e le donne scoprendo poco dopo di avere davanti le guardie della Capitale, la città di Brandol. Indisposti dalle parole delle guardie, parole alquanto minacciose, intervengono sterminandoli e al contempo chiedendosi se stanno operando nel giusto. Poco dopo scoprono che in città succedono cose strane e le donne sono ricercate per bracconaggio di cinghiali e la pena è la morte o forse anche peggio. Infastiditi dalla durezza della legge di Re Outburn decidono di recarsi insieme alle donne nel loro nascondiglio per capire meglio la situazione. Arrivati in mezzo al pieno del bosco trovano una porta a botola che porta nel sottosuolo. Dalkon, senza alcun sospetto si accinge ad aprire la botola, ma di scatto viene fermato dalle parole di Fulgrimm il quale racconta di aver appena visto nella sua mente una scena spaventosa. Racconta di aver sentito dentro di se che aprendo la porta un folto gruppo di guardie sarebbero per coincidenza giunte di fronte a loro armati di balestre, questo avrebbe causato la morte di Dalkon, primo ad entrare. Fulgrimm consiglia di aspettare un minuto e questo sembra salvargli la vita, capiscono le guardie sono penetrate nel nascondiglio dove i compagni delle donne si rifugiano e stanno dando battaglia. Quell'esitazione necessaria gli salva la vita da una catastrofe e l'entrata nel nascondiglio sotterraneo diventa possibile. Il combattimento con le guardie assume presto toni di massacro, tantissime e non capici di dare davvero filo da torcere agli avventurieri vengono sbaragliate come fragili birilli.

Il luogo nel quale sono giunti è parecchio ampio e da l'impressione di antico sepolcro, il capo dei rifugiati si chiama Itzmo McElgmes, elfo ranger di poche parole e dallo sguardo intenso. Le persone accampate nel rifugio sono quasi tutti di origini elfiche, anche solo per discendenza e a pelle provano diffidenza per Dalkon. L'antico rancore fra le due razze è difficile da dimenticare, anche per chi non è pienamente di discendenza elfica. Fortunatamente, la gratitudine per averli aiutati a difendersi dalle guardie equilibria il piatto della bilancia. Presto vengono a sapere di una storia accaduta all'incirca un anno prima, quando l'Oscuro Viandante giunse a Brandol. Il Re Outburn che fino a quel momento era stato lodevole, avvertendo la pericolosità dell'Oscuro Viandante decise di sbarazzarsene condannandolo a morte tramite il taglio della testa. Dopo averlo catturato lo fece portare nel bosco sacro del castello davanti alla popolazione intera e lì accadde il misfatto. Il Viandante non morì, anzi, sull'altare dell'esecuzione invocò potenze sconosciute e ultraterrene, il cielo si oscurò, spiriti invasero l'aria e tutti in preda al panico andarono a rifugiarsi nelle loro dimore. Per la paura sia Itzmo che tutti i suoi familiari non uscirono di casa per due giorni interi, solo al termine di questo tempo, uno per volta vennero convocati al castello, una convocazione del Re era una cosa più unica che rara. Al castello, nella sala d'aspetto ricordano tutti di aver perso i sensi e di essersi risvegliati legati in mezzo al bosco. Da lì in poi rifugiandosi nel bosco hanno sempre evitato attentamente di avvicinarsi alla città, seppur questo li abbia portati all'essere ritenuti bracconieri di cinghiali. Lo sgomento è leggibile sul volto dei rifugiati che hanno parlato e che non sanno come affrontare quella situazione.

Dopo ore passate a liberare la botola che portava all'esterno, visto Anubi sentendo parlare Itzmo e suo fratello Rob di una leva che attivava un trabocchetto che chiudeva dentro tutti coloro che erano nel rifugio, aveva pensato di tirarla appena venutone a conoscenza. Dalkon con la sua grande forza era riuscito a spostare un enorme masso che occludeva l'entrata e tutti gliene erano stati grati riconoscendone la smisurata potenza.

Prima di ripartire, interrogano l'unico prigioniero risparmiato fra le guardie e scoprono che per entrare in città senza problemi ci si deve presentare come avventurieri e fondamentale, richiedere l'accesso giornaliero, non quello mensile che nasconde dietro un contratto magico ben camuffato, l'acquisto dei loro servigi per lungo tempo in forma gratuita.

L'istinto d'avventura aveva tirato il freno improvvisamente una volta accortisi che il bottino da trasportare stava diventando davvero troppo e troppo pesante. Parte la traversata per tornare al borghetto e vendere tutto a Melkar. Mostruosamente alleggeriti scoprono Melkar è un venditore con i fiocchi ed ha pure qualche interessante trucco magico da vendere.

Melkar in maniera che non desta sospetti, durante uno scambio offre una lampada magica agli avventurieri, Eve, attratta dalla tipica curiosità femminile la prende e la sfrega. Sfortunatamente scopre si tratta di una lampada dello scambio. Eve viene risucchiata all'interno della lampada e al suo posto ne esce un barbaro del gelo, tale Wulfgardt. Il barbaro preso dalla gioia salta e si dimena felice di essere finalmente libero e presto ricorda di essere stato preso in giro da un rakshasa di nome Lilaliz-Zkivim, un mercante della città di Brandol. Ricorda inoltre di essere giunto con il suo vecchio gruppo di avventurieri e chiedendosi dove siano finiti decide di procedere con il nuovo gruppo.

Il giorno successivo, per strada, in cammino insieme agli altri, Wulfgardt ricorderà che stare nella lampada era parecchio confortevole, ricorda un palazzo, sorgenti di acque fresche e calde, odalische e massaggiatori, cibo e bevande di ogni sorta e fra sè e sè pensa che chiunque l'abbia sostituito non ha fatto poi una brutta fine.

L'arrivo in città finalmente, due ponti attraversano il fiume Volfer. Su entrambi i ponti ampi e costruiti di pietra sono presenti dei tendoni di dimensioni ragguardevoli, ognuno è fornito di torrette di pietra ai lati. Un po infastiditi dal non sapere cosa li attende, rallenta il gruppo, tanto da farsi notare e ritrovarsi un bambino che gli porta un foglio di carta con sopra vergate le parole "Entrate pure".

L'enorme tenda presto si scopre nasconde un uomo col turbante circondato da numerosissime guardie troll armate con armamentari dei più pesanti. Gli avventurieri acquistano un accesso giornaliero alla città e Anubi anche la mappa, seppur non fornita di necessaria legenda che si scopre illegale se venduta insieme alla mappa.

Messo il primo piede in città vengono travolti da una folla in movimento, si trovano un 'enorme piazza sovraffollata di gente in maschera. Al volo comprendono sia il caso di trovarne una anche loro e con metodi più o meno diplomatici cercano di capire la situazione che li circonda. Per prima cosa scoprono che combattere per strada e portare armi in città non è proibito, quanto piuttosto incoraggiato, l'importante è non interferire con guardie e servitori reali. Wulfgardt, abbagliato da una maschera lucente e dorata, ferma per strada un uomo muscoloso, chiaramente un gladiatore, presto si innesca una rissa a pugni, la magia di Anubi fa scivolare buona parte dei nemici e la situazione passa in favore del gruppo. Ma nulla è mai semplice, un enorme troll di montagna di nome Worg il divoratore, si intromette nel combattimento attirato dal sangue. Prende per il collo l'uomo con l'elmo dorato e glielo spezza, per poi prendere a divorarlo dal bacino. La folla lo incita, chiaramente è conosciuto e apprezzato in città quest'essere enorme e vorace. Wulfgardt con una dose di audace incoscienza cerca di sfilare la maschera dorata al cadavere masticato e sgranocchiato. Ma ha osato troppo e il troll di montagna non felice si tocchi il proprio cibo con una piedata lo scaraventa dentro il fiume Volfer. Wulfgardt rischia di morire prima affogato e poi mangiato dai coccodrilli che popolano quel fiume, ma un'innata prontezza fisica gli permette di arrivare quasi a riva. Worg non contento gli va incontro e prendendo un coccodrillo per la coda, fa ricadere Wulfgardt in acqua. Ma Wulfgardt non ha rivali in acqua e nuovamente riesce a scamparla.

Il gruppo capisce di aver affrontato un gruppo di avventurieri, i "Guardian Angels" e soddisfatto trova rifugio fra la folla per evitare ulteriori disturbi. Guardandosi in giro vedono maschere d'ogni sorta e chiedendo alla folla scoprono che al centro della piazza si trova il venditore di maschere. Avvicinandosi a spallate all'enorme bancarella, prima Anubi, poi gli altri vengono in possesso della legenda della mappa. Guardandola non sembra una presa in giro, ma un vero aiuto seppur troppo specifico per capire tutto.

Arrivati alla bancarella delle maschere scoprono che come avventurieri sono tenuti a portare maschere proprie e a ordinarle dichiarando la propria appartenenza ad un gruppo e la forma delle maschere desiderate. Scoprono inoltre che trasportare maschere non proprie è reato e che in caso di confronto con altre bande di avventurieri vanno portate dal bancarellaio che le ricomprerà ad un corretto prezzo di mercato. Vengono affidate delle maschere lisce ma colorate aspettando che quelle dei vari componenti del gruppo abbiano la propria.

A media distanza assistono a una scena particolare, un carretto guidato da un goblin, con a bordo un altro goblin a cavalcioni di uno strano archibugio, intima in orchesco a Worg di seguirli a casa. Il troll di montagna riluttante mostra una smorfia e viene subito punito, perchè dall'archibugio partono dei dardi a fiocina che gli entrano in profondita nelle carni. I dardi legati da delle corde al carretto, strattonano e buttano a terra l'enorme essere, il carro partendo violentemente al galoppo in mezzo alla folla trascinana dietro di se il malcapitato.

Con mappa e legenda alla mano, Anubi e Kainos li conducono ad una taverna presente nella piazza in cui sono, la Taverna del Viandante Notturno. Qui incontrano un gioviale oste Tiefling di nome Melgo, che però non conquista la loro fiducia. Per qualche moneta Kainos chiede dove trovare un bordello in città, gli viene risposto più a nord, soddisfatti o no lasciano la taverna in cerca di nuove mete. Ora che indossano le maschere provvisorie da avventurieri iniziano a notare la folla li lascia passare quando è possibile nella circolazione delle strade di quella città.

Segue una visita alla Piccola Biblioteca del Sapere, molto utile per sapere dove aggiornare le conoscenze che in questo luogo non funzionano alla perfezione. Qui conoscono un'anziana goblin, la capo-bibliotecaria del luogo che oltre ad aiutarli gli svela una cosa fondamentale, il Tempio si trova in una cripta alla quale ha accesso solo Re Outburn.

L'esplorazione della città procede e approda nella Cattedrale di Wee Jas, qui viene incontrato per la prima volta Lord John Mcavoy, un uomo a momenti traslucido e a momenti trasparente che chiarisce secondo lui la cripta non va cercata nel suo campo santo e chi l'ha fatto in passato è stato punito con la vita.

In un impeto deduttivo, viene individuata la necessità di visitare la Magione della Famiglia Bagelby, sperando sia il posto giusto dove trovare informazioni. Per farlo, partendo dal campo santo è necessario attraversare la città in prossimità del castello. Anubi nuovamente ne combina una delle sue e improvvisamente da una testata in faccia ad un uomo ben vestito con una maschera a forma di fragola. Scopre presto di aver commesso un crimine, trattandosi di un fruttiere del re. Un capitano della guardia reale , ritrovandosi li vicino a fumare tabacco e erba cumina vede la scena e interviene subito sicuro di far rispettare la legge.

Trovando resistenza all'arresto dopo aver fischiato per richiamare altre guardie scoppia la rissa. Dimostra di essere un grande combattente, ma davanti al gruppo intero soccombe in fretta e furia. Il corpo viene portato via a spalla da Kainos e saccheggiato nei dintorni di una macina del grano.

 

 

 

 

 

 

 

 

Joomla templates by a4joomla